Vi propongo la lettura di un bell'articolo dell'Espresso sul genio della finanza creativa italiana.
Da "L'Espresso" on line
Per Giulio Tremonti la classe non è acqua. È appartenenza. E per capire a quale classe appartenga il più britannico dei nostri ministri non è necessario andare a vedere la sua milionaria dichiarazione dei redditi. Basta analizzare con un minimo di sistematicità i decreti, la manovra e il Dpef sfornati con encomiabile attivismo in questi due primi mesi di governo. Così, mentre il reggente dell'Economia ama sempre più atteggiarsi a prosciugatore degli speculatori, siano essi banche o petrolieri, si scopre che quello che toglie loro con un mestolino nella mano destra, lo restituisce poi con la damigiana nella mano sinistra. Si propaganda novello Robin Hood... (continua)
Da "L'Espresso" on line
Per Giulio Tremonti la classe non è acqua. È appartenenza. E per capire a quale classe appartenga il più britannico dei nostri ministri non è necessario andare a vedere la sua milionaria dichiarazione dei redditi. Basta analizzare con un minimo di sistematicità i decreti, la manovra e il Dpef sfornati con encomiabile attivismo in questi due primi mesi di governo. Così, mentre il reggente dell'Economia ama sempre più atteggiarsi a prosciugatore degli speculatori, siano essi banche o petrolieri, si scopre che quello che toglie loro con un mestolino nella mano destra, lo restituisce poi con la damigiana nella mano sinistra. Si propaganda novello Robin Hood... (continua)
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